“Diversità 2011”, questo è il titolo della manifestazione, che inizia giovedì 4 agosto alle 21.30, a Trieste, e si concluderà l’11 settembre a Tarcento, si apre nel segno di collaborazioni di ampio respiro che consolidano la sua natura profondamente legata alla formazione e alla promozione di spettacoli che abbiano come mandato la valorizzazione dei giovani di talento e la produzione degli spettacoli.
«Il “Piccolo Festival” tocca gran parte del territorio regionale, ha commentato l’assessore alla cultura e alle politiche sociali della Regione, Elio De Anna, nel saluto di benvenuto inviato al direttore di Piccolo Festival Gabriele Ribis, e quindi divulga le varie proposte e realtà che lo compongono; fa formazione di giovani cantanti contribuendo all’aumento della loro professionalità; offre loro la possibilità di esibirsi e quindi di farsi conoscere; sa aprirsi a collaborazioni anche internazionali come nel caso dell’Università degli Stati Uniti d’America. Mi sembra, quindi, che anche grazie a questo aspetto e alle diverse provenienze dei giovani selezionati, il “Piccolofestival” contribuisca alla internazionalizzazione del Friuli Venezia Giulia, sempre più regione al centro della “Nuova Europa”, oltre che rappresentare un momento originale di divulgazione di quanto viene prodotto in campo culturale nella nostra regione».
Il valore dell’iniziativa riconosciuto anche attraverso il patrocinio del Consolato Americano e della fondazione Italia Usa, si avvale dell’importante contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, del co-patrocinio e contributo delle Province di Pordenone, Trieste e Udine, e del Comune di Udine, con i Comuni di Attimis, Faedis, Maniago, Martignacco, Pradamano, Trivignano Udinese, Reana del Roiale, Tricesimo e del patrocinio del Messaggero Veneto. Main sponsor del Festival è BCC, Federazione Banche di Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia che ha approntato un progetto di finanziamento ad hoc per la rassegna.“Crediamo molto in questo Festival, ha commentato il Presidente della Federazione BCC FVG, Giuseppe Graffi Brunoro, perché favorisce lo sviluppo morale ed economico del territorio, salvaguardandone l’identità ma anche proiettandosi all’internazionalità. In tempi di crisi, anche economica l’unica certezza a cui fare riferimento è la cultura.
Con questa quarta edizione, aperta alla creazione e la produzione, di spettacoli che hanno come punto di partenza i futuri protagonisti della musica e del canto, il Piccolo Festival FVG fa della pratica di palcoscenico il suo marchio di fabbrica. Nostro motivo d’orgoglio, ha continuato il direttore Ribis, è la partnership con l’Università del Colorado. Il progetto di unire Friuli Venezia Giulia all’America è l’occasione per comprendere quanto possono arricchire il confronto positivo e aperto e le esperienze fra culture e paesi diversi. Una sfida che ogni giorno ci troviamo ad affrontare in una società profondamente mutata e sempre più globale. Ci sono molti modi di affrontare questa sfida su cui si gioca il futuro del nostro paese e di tutta l’Europa. Noi proponiamo di farlo con la musica.
Un progetto condiviso, come quello di allestire un’opera lirica, nell’ottica di un teatro che si apre al mondo, costruendo la sua identità sulle proprie radici. Così vuol fare il Piccolo Festival che, pur investendo sull’internazionalità senza cadere in certi esotismi di maniera, non dimentica le sue origini continuando a creare e proporre spettacoli che parlano del suo territorio, con cui è legato sempre più a doppio filo per la sua promozione e valorizzazione attraverso lo strumento culturale. Con tutte queste risorse e questi propositi l’edizione numero quattro si appronta ad affrontare le sfide che la attendono per il futuro investendo su tutto l’enorme patrimonio che il nostro paese, e la nostra regione in particolare possiedono, non ultimo proprio quello della diversità. “Investire con coraggio su quanto di veramente unico possediamo, conclude Ribis, ci darà la sicurezza di arrivare lontano non dimenticando mai da dove siamo partiti.