Banca e Territorio
28/01/2010
Casa d'accoglienza, prima pietra entro l'anno
Decolla la casa di accoglienza mandamentale “Com.e.ta.” (acronimo di Comunità e territorio per gli anziani) della Mutua di assistenza di credito cooperativo e del comune di Staranzano. Martedì sera, nel corso di una conferenza nella sede della Macc di via Martiri, è stato ufficializzato al Larem, il Laboratorio di ricerca economica e manageriale dell’Università degli studi di Udine, l’affidamento dello studio di impatto sociale ed economico dell’opera. Si tratta dell’unico centro accademico di studi in materia di economia e management attivato dall’ateneo friulano nella sede di Gorizia, che si è contraddistinto per l’attenzione dedicata ai bisogni del territorio e per la specifica competenza dei suoi ricercatori nel settore sociosanitario. La ricerca sarà fondamentale per una migliore gestione della nuova struttura nei prossimi 10-15 anni. La casa di accoglienza, moderna e innovativa, sarà destinata a persone in condizioni da non poter essere assistite a domicilio. Offrirà un’area per anziani e disabili con servizi dedicati alla domiciliarità, un’area servizi comuni e un’altra area servizi aperta alla cittadinanza. L’opera impegnerà una spesa di circa 14 milioni di euro e prevede un’accoglienza di 120 posti a pieno regime. Tre enti gli enti coinvolti: la Mutua, il Comune e quasi sicuramente anche la Regione. Per il Larem nel dibattito sono intervenuti al dibattito il professor Luca Bruciati, per la Macc Franco Iurlaro della Facoltà di lingue e letterature straniere e Relazioni pubbliche e il vicedirettore di facoltà, la professoressa Maddalena Del Bianco. Il Larem ha assicurato il maggior impegno perché l’opera ha una grande valenza nel futuro del territorio. «Con lo stato di avanzamento di oggi – ha affermato il presidente della Mutua Fabio Steccherini – procediamo verso il nostro obiettivo. La posa cioè della prima pietra entro quest’anno. Stiamo lavorando intensamente con la comunità locale e le associazioni del volontariato (presenti all’incontro) a un progetto senza scopo di lucro, ma solo a favore della comunità. Interesserà le aree socio assistenziale, educativa e sanitaria, in collaborazione con il Comune che ha concesso il terreno per costruire l’edificio multifunzionale». Nel 2006, infatti, il consiglio comunale deliberò la disponibilità di usufruire di un terreno di 20mila metri quadrati di superficie per le zone “S”, cioè quelle aree di interesse pubblico di nuova urbanizzazione, con l’approvazione delle varianti 5 e 6 del Piano regolatore. «La Mutua – ha affermato Iurlaro – ha cominciato un percorso consultivo e di confronto con il territorio coinvolgendo le rappresentanze sindacali locali, le associazioni del volontariato e l’avvio del processo di accreditamento nell’ambito e distretto del Basso Isontino». «Lo studio di fattibilità che sarà pronto in due mesi – ha dichiarato il professor Bruciati – prima si avvale dei dati dei Comuni del Mandamento, di enti e associazioni di volontariato del territorio. Poi si c oncentra sull’analisi di tre scenari: la tipologia di servizi da offrire, le modalità alternative di finanziamento della struttura e le soluzioni contrattuali ipotizzabili per la sua gestione».