Banca e Territorio
13/10/2009
Dobbia, nuovo altare per San Carlo
Hanno deciso di rompere il salvadanaio e destinare i propri risparmi a un santo: San Carlo, protettore di vescovi e catechisti. Decine e decine di cittadini, negli ultimi mesi, hanno aderito a una piccola raccolta fondi per la chiesetta di Dobbia, frazione agricola di Staranzano. La catena della solidarietà, che ha raggiunto la discreta somma di 670 euro (ulteriormente supportata dal contributo di 700 euro della Bcc e di 300 del Comune) porterà a breve al restauro di un altare e di alcune statue che raffigurano il santo. Il frutto di questa buona azione collettiva verrà pubblicamente celebrato il prossimo 4 novembre, in occasione della tradizionale festa del patrono: San Carlo appunto. E per approntare il tutto, l’intera comunità (falegnami e restauratori compresi) si sta alacremente dando da fare. Tutto era scaturito, diversi mesi fa, da una piccola querelle sorta tra padre Francesco e Danilo Sturni, promotore di una raccolta firme per mantenere l’effige del santo al centro della piccola chiesetta, situata in via Vittorio Veneto. Il sacerdote aveva proposto ai fedeli un piccolo, ma evidentemente “rivoluzionario”, cambiamento: spostare la statua in gesso di San Carlo a lato dell’altare. Un tanto è bastato a mettere in agitazione il paese: Sturni, soprannominato “il sindaco di Dobbia”, dopo aver lanciato la petizione aveva in breve tempo raccolto 400 sottoscrizioni tra i cittadini, convincendo padre Francesco a desistere. Dall’episodio, tuttavia, si era sviluppata una sorta di “gara” per riqualificare la chiesetta, evidentemente molto amata dai residenti. «Metà dell’altare è stata già realizzata – ha riferito Sturni, che coordina l’operazione “San Carlo” -: al progetto sta lavorando il falegname Francesco Danielis, originario di Staranzano, e l’auspicio e di riuscire a concludere tutto per la grande festa del 4 novembre. Siccome siamo riusciti a realizzare l’altare, cui è stato rifatto anche il tabernacolo, entro una certa cifra abbiamo deciso di destinare il resto dei soldi al recupero delle statue. Un ringraziamento va fatto alla Banca di credito cooperativo di Staranzano e al Comune, che hanno contribuito alla colletta lanciata dai cittadini». La chiesetta votiva di San Carlo, ristrutturata - nel rispetto delle forme originali - attorno al 1920-25, è datata 1600. Ha le caratteristiche tipiche degli edifici di culto sparsi in tutta la regione: facciata a capanna con campaniletto a vela, unica navata e sagrestia aggiunta.